Se dovessi chiedere ad un ciclista bergamasco di indicarti la salita simbolo della nostra zona, la risposta sarebbe sicuramente “Il Selvino”.

Un serpentone di 19 tornanti che raggiunge questo piccolo paese in stile montano, ma che si trova a pochi chilometri dalla pianura e da Bergamo.

Insieme a Valcava e alla Roncola, è una delle tre salite più note e apprezzate nel nostro territorio, però fra tutte, è decisamente la più frequentata.

Uscendo da Bergamo in direzione della Val Seriana, si percorrono 8 km di pianura per arrivare a Nembro, dove si trova l’attacco della famosa e apprezzata salita.

Ha una pendenza media del 5,5% ed una lunghezza di 10,5km. I numerosi tornanti e punti panoramici, la rendono una vera e propria meta di pellegrinaggio per i ciclisti bergamaschi e lombardi.

Le sue caratteristiche la rendono perfetta sia per un allenamento intenso che per un'uscita meno impegnata, da fare in qualsiasi periodo dell’anno.

E’ per molti ciclisti la salita perfetta, da fare in qualsiasi periodo dell’anno, ottima per allenarsi e ideale da essere inclusa in giri più lunghi.

Da evitare assolutamente la domenica per via del traffico costante e se durante la settimana puoi trovarti per diversi km da solo il sabato si può tranquillamente trasformare in una competizione per via di tutti quelli che vogliono migliorare il proprio tempo.

Il Selvino si presta anche per essere integrato in giri più lunghi.

Come ad esempio succede a “Il Lombardia”. La famosa gara monumento, che spesso e volentieri include “Il Selvino” nel suo percorso”.

Mentre nel contesto del Giro d’Italia, il paese di Selvino è anche stato arrivo di tappa e la sua salita è stata inclusa in numerose tappe.

Per celebrare questa vera e propria salita simbolo del nostro territorio, ma in senso più ampio, per celebrare la vocazione ciclistica tipicamente Bergamasca, nel 2017, per iniziativa del Velo Club Selvino, un gruppo affiatato di ciclisti amatori e naturalmente grandi appassionati, ognuno dei 19 tornanti della salita, è stato intitolato ad un grande campione bergamasco entrato di diritto nella storia del ciclismo internazionale.

Troviamo, ad esempio, nomi del calibro di Felice Gimondi, Ivan Gotti e Paolo Savoldelli.

Ma la lista è bella lunga e lasciamo a voi il piacere di scoprirla da soli tornante dopo tornante.

Per ogni ciclista, la salita del Selvino, parte ufficialmente dalla rotonda di fronte alla chiesa di Nembro e finisce alla  prima fontanella una volta arrivati in paese, punto di ritrovo per riempire la borraccia e dare uno sguardo alle bici dei propri “rivali”.

Proprio di fronte a questa tappa fissa  trovate il mitico “A Casa del Contadino”, qui è sempre un piacere fare una sosta, magari un po’ più lunga del solito, assaggiando ottimi salumi e formaggi di piccoli produttori locali.

Sulla strada che vi porta all’attacco della salita, nel territorio del comune di Ranica, non possiamo che menzionare la Pasticceria Cortinovis, una vera boutique del dolce, vincitrice di premi internazionali e ogni anno presente nella lista delle 10 migliori pasticcerie d’Italia. Però qui è meglio se vi fermate al ritorno, altrimenti non ci arrivate in cima.

Il calcio o lo ami o lo odi, e Bergamo lo ama. L’Atalanta è la squadra della città, una piccola società calcistica che da sempre lotta contro i giganti della seria A, dai budget stellari e formazioni composte da grandi campioni.

Questa piccola squadra, che rappresenta una città di soli 120.000 abitanti, negli ultimi anni sta incantando a livello internazionale mettendo in mostra un nuovo modo di fare calcio.

I valori che incarna la squadra sono gli stessi che un’intera città condivide nella vita di tutti i giorni, unità e ostinazione.

Valori rappresentati dall’ormai famoso motto #molamia (non mollare), diventato tristemente noto per quanto accaduto in città durante la prima fase della pandemia, quando Bergamo è balzata alle cronache come la città più duramente colpita in Europa dalla malattia Covid-19.

Ma quel motto, è diventato anche l’emblema di una città che resiste, unita e solidale.

Marco, o il Faso per gli amici, è Atalantino da sempre, anche adesso che vive a Milano.

Ma Bergamo non la molla, e ci torna ogni giorno per lavorare. Infatti, “Il Faso” oltre ad essere stato un vero supporter e un Italian Mods con la sua Lambretta in giro per le strade di Bergamo, è un designer parecchio ispirato ed insieme a Guido e Fausto, nel 2007 ha dato vita alla meravigliosa realtà chiamata Studio Temp.

Un studio grafico e di comunicazione che negli anni è si è fatto notare parecchio, anche a livello internazionale, con molti lavori nel settore della cultura, ridisegnando identità di Teatri, Musei ed eventi di grande importanza.

Ma sono davvero numerosi e di grande rilievo le collaborazioni con brand fra i più importanti nei settori della moda, dell’arredamento e dell’editoria, dove Studio Temp è riuscita a mettere sul tavolo nuove e brillanti idee. Oltre a tanto, tanto stile.

In tempi più recenti, Il Faso ha deciso di incanalare le sue più grandi passioni in un nuovo progetto, che ha chiamato Velo Temp.

Per lui forse solo un gioco, ma che in poco tempo è diventato una vera icona di stile fra gli appasionati locali e non solo. Lo stile appunto, quello è fresco e diverso, non ha schemi e non rincorre trend del settore che qualcun’altro ha lanciato.

Tutti i capi di Velo Temp sono prodotti ovviamente dalla più importante manifattura di capi d’abbigliamento del settore ciclismo, che neanche a farlo apposta, ha la sua sede a Bergamo, ed è Bergamasca dalla sua nascita nel lontano 1965.

Parliamo naturalmente di Santini, che in seguito ad un recente trasferimento, ora si trova davvero a poche centinaia di metri di distanza dalla sede di Cicli Corsa.

A rimarcare ancora una volta la grande vocazione ciclistica di questo territorio.

Marco lavora sodo, ma com’è giusto che sia, è difficile che passi un giorno che lui non spinga sui pedali,  se non in strada, allora sui rulli o magari nel fango.

Per lui la bici è sempre a tutta, testa bassa e ancora più forte di ieri. Pinarello Dogma F è stata la scelta migliore che potesse fare,  inutile dire che la salita perfetta dove metterla alla prova è stata il Selvino.

Quella salita Marco la potrebbe fare ad occhi chiusi, per lui è lo strumento di misura per se  stesso e per la bici che pedala.

Dogma F

La nuova Pinarello Dogma F è davvero capace di spostare i riferimenti, gestendo al meglio tutti i watts che si riescono a metterci sopra.

Ha stupito noi come ha stupito Marco quando l’ha messa davvero alla prova su i 19 tornanti dei campioni bergamaschi.

DOGMA F:

Misura telaio 515

Plutonium Flash

Most Talon Ultra fast cokcpit 100/420

Sram Red eTap AXS 12s 46-33 / 10-28

DT Swiss arc 1400 50mm

Pirelli Pzero Race 26mm

Nastro Most Ultragrip

Sella Lynxs Ultrafast Superflow Carbon

Portaborraccia The wings

Dogma F

Aerodinamicità, rigidità ed efficienza combinati magicamente in un solo prodotto con il solo scopo di farvi andare più forte.

Che vi troviate a scalare il Selvino o lo Stelvio, o magari a sprintare o tirare in pianura, o ancora in discese tecniche disegnando traiettorie che non ritenevate possibili prima di provare Dogma F.

Uno dei modelli più vincenti della storia recente del ciclismo, migliorato, con la nuova versione F, in ogni ambito.

Ancora una volta.

Dogma F

Pinarello

Dogma F

Ma la Dogma F non è solo veloce. E’ bella da morire. E lo può diventare ancora di più con il tocco personale di ogni suo singolo proprietario.

Tramite il tanto apprezzato programma MyWay, si può davvero rendere ogni telai unico, personale.

Noi vi consigliamo di valutare questa opzione, anche perchè ogni ordine MyWay segue un percorso a lui dedicato e molte volte questo si tramuta in un minore tempo di attesa per iniziare a pedalare il proprio sogno su ruote.

dogma f myway
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