Colnago ha firmato alcune delle pagine più belle ed entusiasmanti del ciclismo.

Tra la fine degli anni Sessanta e la seconda metà dei Settanta soprattutto, le sue biciclette portano alla vittoria i campioni più acclamati nelle grandi gare a tappe come nelle classiche di un giorno, dimostrandosi valide su ogni tipo di percorso.

I modelli Super e Mexico sono tra i più agognati dagli appassionati dell’epoca e ancora oggi sono ricercatissimi dai collezionisti. Baronchelli, Bitossi, De Vlaeminck, Maertens pedalano e vincono in quegli anni con le biciclette di Cambiago. In sella alle Colnago, il “Cannibale” Eddy Merckx si aggiudica un mondiale, due Tour de France, un Giro d’Italia e conquista il record dell’ora (nel 1972 a Città del Messico) rimasto poi imbattuto per 28 anni.

Un palmares invidiabile, ma non è tempo di dormire sugli allori: alla vigilia del 30° anniversario dell’azienda, Ernesto Colnago è avido di nuovi successi e desideroso di raggiungere ulteriori, illustri obiettivi.

Sono iniziati gli anni Ottanta e le biciclette, dopo anni di sostanziale immobilismo tecnico, cominciano ad esplorare nuove soluzioni e forme aerodinamiche per telai e componenti. Ma si tratta di esperimenti che nella maggior parte dei casi non hanno seguito. Serve qualcosa di più incisivo e rilevante.

La svolta arriva dalla Columbus, l’azienda leader nella produzione di tubazioni speciali per telai.

Gilberto Colombo, patron della Gilco Design (un ramo della Columbus) e vulcanico progettista ha già messo a punto un macchinario speciale, una trafila oleodinamica denominata T15, per conferire diversi spessori ai tubi in acciaio microlegato ad altissime prestazioni 25CrMo4 (ad alto tenore di Cromo) e 15CDV6 (al Cromo-Vanadio).

Partendo da questa innovazione, realizza un tubo a sezione stellare: in pratica il classico trafilato tondo viene sagomato con quattro nervature per renderlo più rigido. È denominato Profilo S4.

Con questo, Colombo disegna in esclusiva per Colnago il telaio Master.

È il 1983, nelle sale cinematografiche viene proiettato il film Risky Business con Tom Cruise nel ruolo di protagonista, ma quello che sta accadendo è tutt’altro che un affare rischioso: l’invenzione è di quelle destinate a rimanere nella storia.

La produzione del Master - come di consueto - inizia con i prototipi e con le biciclette affidate ai pro.

E così Saronni, con la maglia iridata sulle spalle, porta alla vittoria del Giro d’Italia del 1983 la nuovissima Colnago Master. È successo immediato, sia sul piano sportivo, sia su quello commerciale.

Nella foto qui sotto da sinistra: Gilberto Colombo, Giuseppe Saronni ed Ernesto Colnago.

Il pupillo di Colnago è il giovane Giuseppe Saronni, un campione indiscusso che all’età di soli 21 anni si è aggiudicato il suo primo Giro d’Italia e nel 1982, con la sua Mexico rossa, è primo al traguardo del Campionato del Mondo con quella che verrà ricordata come la “Fucilata di Goodwood”.

I professionisti furoreggiano pedalando le Colnago Master e gli amatori li seguono a ruota intasando di ordini l’officina di Cambiago.

Ma che cosa rende questo telaio così speciale? Il profilo stellare accresce la rigidità senza tuttavia far salire il peso. I tubi in doppio spessore, infatti, sono più sottili nella parte centrale e proprio questa è sagomata con quattro nervature che conferiscono rigore a tutto il telaio. Nessuna flessione, maggiore reattività, stabilità superiore: che si cerchino prestazioni nello scatto, in salita o in discesa, il Master non delude.

Per questo, nel corso degli anni il Colnago Master si conferma un telaio dalle indiscusse qualità, leggero e performante. Viene declinato anche in versione cronometro e pista (1984 e 1985), con tubo diagonale sdoppiato nella serie Dual e con geometrie offroad sulle prime MTB (1987). Nel 1994 la sezione ottagonale delle tubazioni viene utilizzata persino per il telaio C-40 in fibra di carbonio, a riconferma della bontà del disegno.

Nella tabella qui sotto, gli anni e i modelli più emblematici del telaio Master, dalla sua prima apparizione ad oggi.

ANNOTELAIO
1983Master
1984Master Crono (tubo verticale a profilo stellare, ma curvo per seguire profilo ruota)
1985Master Pista 
1986Master Krono (ruote a diametro differenziato, ant. 26”, post. 28”)
1987Master Dual (tubo obliquo sdoppiato per maggiore rigidità)
1987Master Mountain Bike (ruote da 26”, cambio Shimano SIS, manubrio dritto)
1988Master Più (cavo freno post. interno al tubo orizzontale, congiunzioni di nuovo tipo)
1989Master Più (grafica 35° Anniversario Colnago, forcella dritta Precisa)
1990Master Ibex (MTB)
1991Master Olympic (tubazioni Tange cromo-molibdeno-vanadio con sezione ottagonale)
1994Master Olimpic Art Decor (grafica dedicata)
1994Master Light 
1998Master X Light (tubi Columbus SL in acciaio DT15V, peso della bici <8 kg)
2007Master X Light (con foderi alti in carbonio, forcella Precisa in acciaio 1”)
2008Master X Light (il telaio torna interamente in acciaio, disponibile sia con forcella Street-Carbon 1”, sia con forcella Precisa in acciaio 1”)
2009Master 55° Anniversario Colnago (grafica dedicata)
2013Master 30° Anniversario del modello (grafica dedicata)

Persino l’avvento della fibra di carbonio non riesce a soppiantarlo: inarrivabile e iconico, il telaio Master non è praticamente mai uscito di gamma, ma è stato continuamente aggiornato e migliorato. Infatti è prodotto e commercializzato ancora oggi, mantenendo inalterate le sue qualità dinamiche e di immagine.

Il Master odierno riprende i concetti fondamentali del primo modello, nato quarant’anni fa. I tre tubi principali - realizzati in diverse lunghezze per le diverse misure del telaio - hanno l’inconfondibile sezione stellare nella parte centrale, mentre rimane tonda alle estremità dove si inserisce nelle giunzioni.

Il diametro dei tubi e del cannotto di sterzo (da 1”) rimangono fedeli al progetto originale, così come l’opzione di attacco freni (solo rim);

invece la geometria risponde alle più attuali evoluzioni sul tema e l’alloggiamento della ruota posteriore prevede forcellini autocentranti e interasse da 130 mm, per ospitare componenti moderni e cassette a 11 e 12 rapporti.

Abbinato alla forcella dritta Precisa (altro progetto iconico di Colnago), rappresenta il massimo per chi desidera assaporare le performance e le sensazioni che solamente i telai in acciaio sanno restituire, con in più la consapevolezza di pedalare un intramontabile pezzo di storia del ciclismo italiano e mondiale.

Come solo un pezzo di fine artigianato può essere, il telaio Master è disponibile su ordinazione in ben 17 misure (dalla 49 alla 65) e in 8 diverse colorazioni, dall’iconico Rosso Saronni alle più eclettiche livree Decor e Mapei.

Master Colnago disponibili su ciclicorsa.com

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